Prima collezione di Fatwe, per gentile concessione delle Edizioni Al-Hikma







09/01/11

Da'wa e Questioni islamiche


Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca

Fatwa 1

Domanda )  Possono gli stimati studiosi, membri del CEFR, darci la loro fatwa se sia permesso a un musulmano stabilirsi e risiedere permanentemente in paesi non-musulmani.
Vi saremmo grati se la risposta si basasse su  prove tratte dal Sacro Corano, dalla Sunna del Profeta ( pbsl ) e dalle enunciazioni di studiosi e sapienti.

Risposta )   La questione della residenza permanente di un musulmano in paesi non-musulmani è uno di quei temi che sono stati a lungo discussi.
Abbiamo sentito opinioni e punti di vista piuttosto ristretti che invitano tutti i musulmani a lasciare questi paesi immediatamente, basandosi su un Hadith che decreta il rinnegamento di tutti quei musulmani che vivono tra i non-musulmani ( Associatori ), il significato e il grado di autenticità del quale sarà discusso più oltre. Comunque,resta il fatto che queste vedute hanno causato grandi difficoltà e inconvenienti per molti musulmani.
     La nostra opinione è che un musulmano non deve mai vivere in mezzo a non-musulmani se questo compromette o perfino comporta l'abbandono della sua identità islamica, a meno che questo individuo sia completamente oppresso e non abbia altra possibilità di scelta. La ragione di questo si basa sul fatto che un musulmano sia o meno in grado di proteggere se stesso, la sua religione e coloro per i quali è responsabile, cioè la propria moglie e i figli. Inoltre, se l'ambiente in cui il musulmano si trova minaccia la sua vita, la sua religione e coloro per i quali è responsabile, deve emigrare verso luoghi che non pongano tali minacce, poiché è illegale per lui rimanere in un simile ambiente.
     Allah l'Altissimo dice nel Sacro Corano :

         Gli angeli , quando prenderanno l'anima di coloro che furono ingiusti nei loro stessi confronti , diranno:
         << Qual era la vostra condizione ? >>. Risponderanno : << Siamo stati oppressi sulla terra >>. [ Allora gli angeli ] diranno : << La terra di Allah non era abbastanza vasta per permettervi di emigrare ? >> 
         Ecco coloro che avranno l'Inferno per dimora. Qual tristo rifugio. Eccezion fatta per gli oppressi , uomini , donne e bambini sprovvisti di ogni mezzo , che non hanno trovato via alcuna ; forse a questi Allah perdonerà. Allah è indulgente , perdonatore. Chi emigra per la causa di Allah troverà sulla terra molti rifugi ampi e spaziosi. Chi abbandona la sua casa come emigrante verso Allah e il Suo Messaggero ,ed è colto dalla morte , avrà presso Allah la ricompensa sua . Allah è perdonatore , misericordioso.
         [ Corano , IV , 97 - 100 ]
    
     Questo versetto afferma chiaramente che è un'ingiustizia accettare di vivere nelle condizioni di umiliazione, se si ha la possibilità di spostarsi verso un'altro luogo che offre libertà, sicurezza e i mezzi per una vita dignitosa. L'unico gruppo di persone esente da questo giudizio sono quelli che non hanno nessun potere o mezzo per decidere su tali argomenti. Quindi, una emigrazione è corretta,di fatto obbligatoria, se la nuova destinazione concede al musulmano maggiori mezzi per praticare la propria religione rispetto alla terra d'origine. L'emigrazione dei musulmani della Mecca più deboli verso l'Abissinia ( Al Habasha ) con il permesso del Profeta ( pbsl ), è un esempio appropriato. A quei musulmani fu detto di emigrare da un ambiente di miscredenza e ingiustizia verso un'altra terra non-musulmana,la quale offriva a coloro che vi risiedevano giustizia e sicurezza. I musulmani vissero tra i cristiani i quali li trattarono bene, inoltre furono in grado di preservare la loro religione e di salvare le proprie vite, finché giunse il giorno in cui Allah l'Altissimo supportò il Suo Profeta ( pbsl ) e diede ai musulmani la vittoria contro i nemici dell'Islam. Solo allora quei musulmani emigrarono a Medina, e,quando lo fecero, fu in virtù della loro propria volontà e non per ordine del Profeta ( pbsl ).
     Inoltre, il tema in questione consiste sia nel mantenere la propria religione che nel proteggersi dalla morte, dall'ingiustizia e dall'oppressione. E' lecito per chiunque trovare un rifugio sicuro in paesi non-musulmani, sull'esempio di quei primi musulmani che emigrarono in Abissinia.
     Per quanto riguarda l'Hadith citato da quanti adottano vedute molto ristrette in proposito, è quello riportato da Jareer Ibn Abdillah Al-Bojali, il quale afferma : << Il Messaggero di Allah ( pbsl ) mandò una  delegazione armata alla tribù di Khulth'um. Alcuni membri della tribù trovarono salvezza nel compiere la prostrazione rituale ( sujud ). Comunque, la delegazione li uccise rapidamente lo stesso. Quando il Profeta ( pbsl ) ebbe notizia dell'accaduto ordinò alle loro famiglie di pagare metà del prezzo di sangue per le vittime e disse : Io rinnego tutti i musulmani che vivono insieme agli Associatori. I suoi compagni domandarono : Perché tutto ciò, o Messaggero di Allah ? Egli rispose : Non puoi distinguere il musulmano dal non-musulmano >>.
     Questo è un falso Hadith (1) .
Comunque, anche se fosse effettivamente provato che tale affermazione è stata pronunciata dal Profeta ( pbsl ), il contesto in cui ciò fosse avvenuto spiegherebbe il giudizio dato dal Profeta ( pbsl ) stesso ; se cioè quelle persone che abbracciarono l'Islam decisero di rimanere in quella tribù non-musulmana piuttosto che emigrare nella terra dell'Islam, quando si scatenò la battaglia tra i musulmani e quella tribù, gli armati non poterono distinguere tra chi fosse musulmano
e chi no. Inoltre, il rinnegamento dichiarato dal Profeta ( pbsl ) riguardo a quelle persone è dovuto al
fatto che, se furono uccisi, è semplicemente perché non fu possibile distinguerli dai non-musulmani, e le truppe non fecero nulla di sbagliato. Questa situazione non esiste nel tempo presente,e a maggior ragione applicare tale Hadith sarebbe del tutto improprio. E' inoltre una grave distorsione della corretta interpretazione usare una parte di un Hadith piuttosto che menzionarlo per intero ed apprezzarne i significati e le implicazioni nella loro completezza.

Chiediamo ad Allah Onnipotente di guidarci sulla strada della verità e della perfezione.


Fatwa 2

Domanda )  Potrebbero i membri del CEFR commentare e spiegare il tema del " Gruppo che si salva " ( Al-Firqa Al-Najiya )  menzionato in un Hadith del Profeta Muhammad ( pbsl ) , poiché alcuni musulmani hanno dichiarato di essere loro stessi tale gruppo e che tutti gli altri musulmani sono destinati al fallimento finale.

Risposta )  L'Hadith in questione è quello narrato da Ma'awiyah Ibn Abi Sufyan, il quale riferisce che il Messaggero di Allah ( pbsl ) disse : << La Gente del Libro si è divisa nelle loro religioni in settantadue gruppi e questa nazione ( Umma ) si dividerà in settantatre gruppi, ognuno dei quali è destinato al fuoco dell'inferno tranne uno,che è il Gruppo ( Al-Jama'ah )(2). Altri compagni, hanno narrato altri Hadith dallo stesso significato ma diversi nell'uso di alcuni termini. Alcuni non menzionano la frase << ognuno dei quali è destinato al fuoco dell'inferno tranne uno >>.
     Gli studiosi di Hadith non sono concordi sull'autenticità di questo Hadith, ed il nostro responso in  merito, per coloro che lo considerano autentico, è il seguente: l'Hadith stabilisce il numero di gruppi in cui si dividerà questa nazione, ma non specifica o nomina nessuno di quei gruppi.
Il Profeta ( pbsl ) ha chiaramente dichiarato che tutti quei gruppi appartengono alla sua nazione, come se egli desiderasse mettere in guardia la sua nazione dalle divisioni interne e
tenersi aggrappato alla Jama'ah, da cui il suo avvertimento : << ognuno dei quali è nel fuoco dell'inferno>>.
E' importante capire che questo avvertimento ed altri simili in altri Hadith, derivano come
risultato del musulmano che ha commesso un peccato, ma non implica che il musulmano debba rimanere nel fuoco dell'inferno per l'eternità come accade ai miscredenti. Piuttosto, essi entrano nell'inferno come credenti peccatori e sono soggetti all'intercessione di un profeta, di un angelo o di un credente. Essi possono anche avere compiuto buone azioni o aver sofferto gravi prove nel corso della vita terrena, con il risultato di evitare la punizione dell'inferno. Dopo tutto, Allah l'Altissimo può scegliere di perdonarli e di garantire loro la sua pietà e benedizione, specialmente se quelle persone hanno sinceramente tentato di trovare il vero cammino ma hanno perduto la loro strada nello sforzo.
     E' importante notare in questo contesto che è totalmente errato attribuire l'avvertimento ralativo al fuoco dell'inferno ad un particolare gruppo di musulmani, poiché l'Hadith non cità nessun gruppo specifico. E' inoltre illecito definire un gruppo particolare come quello che si salverà nel Giorno del Giudizio.
L'implicazione del Hadith per i musulmani consiste nello stare in guardia da quelle vie o canali che
possano condurre a divisioni, differenze e conflitti che si sviluppano dall'interno.
I musulmani devono agire e comportarsi come fratelli l'uno con l'altro come decretato da Allah l'Altissimo e devono aspirare a perfezionare la propria religione sulla base del Sacro Corano e della Sunna, dovendo inoltre essere prodighi di buoni consigli per tutti i musulmani.
     E' proibito ( Haram ) a chiunque di usare questo Hadith come veicolo di conflitti e odio tra musulmani, poiché sia il Sacro Corano che la Sunna sono molto chiari riguardo alla fedeltà e all'amore per tutti i musulmani. Lasciare questo argomento innegabile e aggrapparsi a incomprensioni circa il sopracitato Hadith sarebbe una cosa estremamente pericolosa e illecita.
     Allah l'Altissimo dice nel Sacro Corano :

        Chi mai proferisce parola migliore di colui che invita ad Allah , compie il bene e dice :
           << Si , io sono uno dei Musulmani ? >>                                           
           [ Corano , XLI , 33 ]


Fatwa 3

Domanda )  Sono un giovane musulmano che è giunto in Germania come obbediente musulmano ed è rimasto tale per molti anni. Poi, ho deviato dalla retta via ed ho commesso adulterio molte volte con una fidanzata.
Ho continuato a scendere lungo la strada dell'immoralità  e dell'errore fino a consumare alcool. Poi, dall'inizio del mese di Ramadan, ho preso la decisione di pentirmi e di ritornare alla via approvata da Allah l'Altissimo. Fino ad ora, Allah mi ha aiutato a rimanere obbediente e Gli ho chiesto che il mio pentimento fosse puro e sincero.  Ora desidero purificarmi dalle oscenità alle quali mi sono abbandonato, e desidero solamente che un Califfo musulmano attui la punizione che Allah l'Altissimo ha decretato su di me, così che il mio corpo e la mia anima possano essere veramente purificate. Mi sento in colpa per aver commesso più volte adulterio e non so come purificarmi da questo peccato.

Risposta )   Lodiamo il tuo entusiasmo di tornare sul retto cammino e preghiamo affinché Allah accetti il tuo pentimento il quale,se Allah vuole,è sufficiente a purificarti dai tuoi peccati. Mantieni una ferma decisione a non tornare sui tuoi passi e Allah ti aiuterà a riuscirci e a prosperare. Comunque, la punizione non è un obbligo per te e basta che tu ti nasconda con il rifugio che Allah ti concede, così non raccontare a nessuno i tuoi peccati e rimani determinato a tener fede al tuo pentimento e al ritorno ad Allah  l'Altissimo.


Fatwa 4

Domanda )  Un ateo ha chiesto a un musulmano polacco recentemente convertito qual'è la punizione per chiunque abbandoni l'Islam (Al-Murtad ) , in base alla Shari'a islamica. Come dovrebbe rispondere, alla luce del senso comune secondo cui l'esecuzione in questo caso rappresenta una chiara violazione della libertà di credo  ed espressione ?

Risposta )   L'esecuzione di chiunque abbandoni l'Islam è responsabilità dello Stato e può essere decisa  solo da governi islamici. Le organizzazioni e istituzioni islamiche non possono emettere decisioni né applicarle. In ogni caso, un considerevole numero di nostri predecessori ( Salaf ) sono concordi nel dire che non tutti quelli che abbandonano l'Islam debbano essere giustiziati, ma piuttosto quelli che in pubblico dichiarano la loro azione e possono causare Fitna denigrando il nome di Allah l'Altissimo, il Suo Profeta( pbsl ) o i musulmani. La punizione dell'esecuzione in questo caso serve a proteggere e preservare l'intera nazione dal male che questo individuo indubbiamente porterebbe, e non si tratta di privar-
lo della sua libertà di credo e opinione. Effettivamente, commettendo un simile atto, l'individuo ha trasgredito violando i diritti di altre persone e dell'intera nazione, che viene prima dei diritti del singolo.
La legislazione moderna usa il termine di " Tradimento Supremo" per crimini simili all'atto di abbandonare l'Islam e quindi annunciarlo pubblicamente e condurre una campagna contro l'Islam e l'intera nazione.


Fatwa 5

Domanda )  E' obbligatorio per un musulmano seguire una particolare scuola del Fiqh ( Mathab ) e diventare quindi Hanafita, Shafi'ita, Hanbalita  o Malikita ? In caso positivo,  può uno scegliere liberamente quale scuola seguire ? E per quanto riguarda una donna sposata con un uomo che segue una scuola diversa, deve essa adeguarsi e seguire la scuola del marito ?

Risposta )   Seguire un particolare Mathab del Fiqh ( i quattro più famosi o altri ) non è obbligatorio dal punto di vista della Shari'a. In realtà, ogni materia non è obbligatoria a meno che non sia chiaramente espressa nel Sacro Corano o nella Sunna, ed Allah l'Altissimo e il Suo Profeta ( pbsl ) non ordinarono sicuramente di seguire l'Imam Abu Hanifa, Malik o qualunque altro. L'unico obbligo che riguarda ogni musulmano è quello di seguire il Sacro Corano e la Sunna che sono le uniche due fonti autentiche che non commettono errori o sviano. Qualunque altra fonte è soggetta a dibattito e discussione.
     In realtà, gli stessi Imam si dice abbiano avvisato i loro studenti di non imitarli. Comunque, è certo che chiunque possegga una conoscenza scarsa non segue un Mathab, piuttosto segue chi gli fornisce una Fatwa o sapere. Inoltre, un individuo che non ha raggiunto un livello di conoscenza che gli consenta di valutare e soppesare le prove delle prescrizioni e compararle fra di loro per trovare la più solida, non segue un Mathab. Questo poiché la scelta di un particolare Mathab implica il fatto che uno abbia comparato i suoi princìpi con i princìpi degli altri e sia giunto alla conclusione che esso è più solido degli altri. Solo uno studioso, con un grado di conoscenza utile alla comparazione tra le varie prescrizioni può fare tale scelta, mentre tutte gli altri seguono il Mathab del loro studioso. Così, ogniqualvolta si presenta una questione riguardo alla quale la gente non conosce le relative prescrizioni, lo studioso dirà loro cosa fare in base alla sua conoscenza ( se è un erudito ) o in base al suo Mathab se egli segue una particolare scuola. Chi gli ha posto la domanda deve quindi accettare il decreto di tale studioso, poiché Allah l'Altissmo dice nel Sacro Corano :

        Prima di te non inviammo che uomini da Noi ispirati. Chiedete alla gente della Scrittura , se non lo sapete.
           [ Corano, XVI ,  43 ]

    Il Profeta Muhammad ( pbsl ) ha inoltre stabilito in un Hadith riguardante alcune persone che si trovarono ad affrontare un problema : << Perché non hanno chiesto, se non sapevano? In realtà la cura per una persona ignorante sta nel domandare >> (3).
     Se un musulmano vive in un paese in cui tutti gli studiosi seguono un particolare Mathab,allora gli è consentito seguire il Mathab comune di quel paese, poiché in questo caso tutti seguirebbero il Mathab del loro studioso come detto più sopra.
     Comunque, non è giusto che uno diventi fanatico rispetto al suo Mathab e critichi gli altri. Uno può anche abbandonare il suo Mathab riguardo a certe materie, se appare chiaro che la posizione del suo Mathab è più debole, in termini di prove, rispetto a quella degli altri relativamente agli stessi argomenti.
Questo perché un musulmano deve sempre seguire la spiegazione più solida.
     L'Imam Abu Hanifa disse: << Questa è la nostra opinione, ma chiunque venga con un'opinione migliore, noi accetteremo la sua >>. L'Imam Malik affermò: << Ognuno può dire il vero o il falso tranne colui che giace in questa tomba ( e indicò la tomba del Profeta Muhammad [ pbsl ] ) >>.
     L'Imam Shafi'i una volta disse: << Se un Hadith è dimostrato essere corretto,allora conservatelo e scartate la mia opinione >>.
     Ogni musulmano è libero di scegliere qualsiasi Mathab,essendo convinto della sua maggiore solidità, e non è obbligatorio per il figlio seguire il padre o per la moglie seguire il marito a tale proposito.
Noi crediamo, specialmente per quanto riguarda i nuovi musulmani, che sia molto meglio che essi non seguano una particolare scuola del Fiqh, poiché ciò procurerebbe loro enormi difficoltà, mentre Allah ha decretato l'Islam religione della semplicità. E' sufficiente che essi siano ben guidati all'Islam ed alla  sua apertura e calore, e non ha senso condurli  alla strettezza e rigidità di una particolare Mathab.
     In conclusione, un nuovo musulmano non è obbligato a seguire una particolare Mathab,ma se lo fa per una ragione o l'altra, allora la moglie non è obbligata a seguire il Mathab del marito.


Fatwa 6

Domanda )  Se una sorella musulmana recentemente convertita trova grande difficoltà nell'indossare il velo, dobbiamo ordinarle di farlo senza preoccuparci delle conseguenze, anche se ciò potrebbe in definitiva distoglierla completamente dall'Islam ?

Risposta )   Dobbiamo convincere la sorella che coprire il suo capo è un obbligo religioso che è decretato da Allah l'Altissimo e dal Suo Messaggero ( pbsl ), e che trova consenso nell'intera Umma. Allah l'Altissimo dice nel Sacro Corano :

        E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare , dei loro ornamenti , se non quello che appare ; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti , ai loro padri , ai padri dei loro mariti , ai loro figli , ai figli dei loro mariti , ai loro fratelli , ai figli dai loro fratelli , ai figli delle loro sorelle , alle loro donne , alle schiave che possiedono , ai servi maschi che non hanno desiderio , ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne . E non battano i piedi sì da mostrare gli ornamenti che celano.
        Tornate pentiti ad Allah tutti quanti , o credenti , affinché possiate prosperare.
         [ Corano , XXIV , 31 ]

     Allah l'Altissimo afferma inoltre :

        O Profeta , di' alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei loro veli , così da essere riconosciute e non essere molestate. Allah è perdonatore , misericordioso .
        [ Corano , XXXIII , 59 ]

     Pertanto, Allah l'Altissimo ha decretato il pudore per la donna musulmana così che possa facilmente essere distinta da una non-musulmana e da una non obbediente. Il suo modo di vestire fornisce un chiaro segnale del suo essere una donna seria ed obbediente, il che è un deterrente per tutti quelli che possono avere una malattia nei loro cuori.
     Dobbiamo inoltre aiutare la sorella a trovare la compagnia di altre sorelle musulmane,così che possa seguirle ed essere aiutata da loro. E' inoltre essenziale trattare la sorella in maniera indulgente e gentile, piuttosto che in un modo rozzo e rigido, poiché Allah ama e benedice l'indulgenza e la gentilezza.
Nonostante il velo ( o Hijab ) sia un obbligo per tutte le sorelle musulmane, esso rimane un aspetto secondario della religione. Inoltre, se un atteggiamento rigido su questo argomento potrebbe in definitiva condurre la sorella a recedere dai maggiori princìpi dell'Islam, sarebbe assai poco saggio far sì che una persona lasci un principio fondamentale o un pilastro della religione per via di un aspetto secondario, non parliamo poi della religione nella sua interezza.
     Il Fiqh dell'equilibrio ci spinge, a volte, a trascurare un errore ( Munkar ) così che un peccato più
grande sia evitato. Questo è un principio ben noto ed approvato. Comunque, anche se in questo mo-
mento trascuriamo la questione, non dobbiamo desistere dall'esortare questa sorella a tornare sulla via retta e giusta, pregando Allah l'Altissimo che la guidi e le riservi il miglior trattamento. Infine, nonostante questo sia innegabilmente Haram, rimane pur sempre un peccato minore, non della massima entità.
I peccati minori rimangono materia che può essere trascurata mentre quelli maggiori ( Kaba'ir ) non
possono essere trascurati o tralasciati. Allah l'Altissimo dice nel Sacro Corano :

        Se eviterete i peccati più gravi che vi sono stati proibiti, cancelleremo le altre colpe e vi faremo entrare con onore [ in Paradiso ] .
        [ Corano , IV , 31 ]


Per gentile concessione delle Edizioni Al-Hikma, Imperia


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