Prima collezione di Fatwe, per gentile concessione delle Edizioni Al-Hikma







30/01/11

Pulizia ( Tahara ), igiene e preghiera

Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca

Fatwa 7

Domanda )  Noi veniamo costantemente criticati dagli Europei quando mostriamo il nostro disgusto per i cani  dovuto alla loro sporcizia e per il timore che possano venire a contatto dei nostri vestiti . C'è una scuola del Fiqh ( Mathab )  che stabilisce che i cani sono puliti,  in modo da eliminare tale difficoltà?

Risposta )   Si. Il Mathab dell'Imam Malik Ibnu Anas afferma che i cani sono puliti. Gli Hanafiti ritengono che il corpo del cane sia pulito e che la sporcizia sia ristretta alla saliva ed ai bisogni corporei.


Fatwa 8

Domanda )  E' accettabile per un musulmano il fatto di essere guidato nella preghiera da uno che commette alcune infrazioni alla Shari'a ?

Risposta )   Nella materia in questione, il principio è che se la preghiera di qualcuno è accettabile per se stesso, allora rimane accettabile anche se viene guidata da qualcun altro. Riguardo poi alla scelta di un Imam per la preghiera, dobbiamo cercare di seguire la decisione del Profeta Muhammad ( pbsl ) : << L'Imam è il migliore nella lettura del Corano. Se alcuni si equivalgono a tal proposito, allora l'Imam è colui che conosce meglio la Sunna. Se ancora si equivalgono, allora l'Imam è colui che per primo è emigrato sulla via di Allah. Se ancora si equivalgono, allora l'Imam è il più anziano tra di loro. Uno non deve diventare un Imam nella casa o nel territorio di un altro, e non deve risiedere in una proprietà di questo se non con il suo permesso >>  .
     Il fatto che l'Imam possa commettere delle infrazioni alla Shari'a non rende inaccettabile le sue preghiere, ed in particolare gli studiosi concordano che è accettabile una preghiera dietro un Iman buono o mediocre, fintanto che essi sono musulmani. Bisogna dire inoltre che la maggior parte di ciò che la gente ritiene degli errori, sono semplicemente frutto di divergenze di vedute e punti di vista, piuttosto che innegabili infrazioni all'Islam. Per esempio, pregare dietro un uomo che indossa un indumento fin sotto le caviglie o che si rade la barba : questi sono argomenti su cui la gente ha diverse opinioni e segue differenti Fatwe. Questi atti non rendono la persona soggetta a critiche, ma piuttosto deve essere consigliata e sollecitata. In realtà, uno potrebbe scoprire che questa persona ha particolare conoscenza in quel campo più di quanto egli pensi. In aggiunta, se affermiamo che criticare tale persona è sbagliato, allora sicuramente pregare dietro di lui è accettabile.


Fatwa 9

Domanda )  Spesso abbiamo notizia della morte di qualche persona che vive in un altro paese e ci viene chiesto di pregare la Janaza in assenza , cercando la ricompensa di Allah l'Altissimo. Questo accadeva molto di frequente fino a quando alcuni fratelli hanno fatto obiezioni circa tale pratica affermando che sul morto era già stato pregato nel suo paese e che il Profeta Muhammad ( pbsl ) non ha mai pregato due volte sulla stessa persona morta. E' quindi accettabile per noi pregare la Janaza in assenza su una persona sulla quale si è già pregato nel suo paese ?

Risposta )   Tutti gli studiosi concordano che la preghiera della Janaza deve essere effettuata su una persona morta presente e che la bara deve essere posta davanti all'Imam e ai musulmani presenti. Questo è corroborato dalle affermazioni, azioni e approvazioni del Profeta Muhammad ( pbsl ). Per quanto riguarda la preghiera su una persona morta che è assente, ciò è convalidato da un numero di Hadith famosi e autentici, come i seguenti : << Il Profeta ( pbsl ) pregò su Al-Najashi ( Re di Abissinia ) quando questi morì. Il Profeta ( pbsl ) disse : - Oggi un uomo giusto è morto in Abissinia, così alziamoci e preghiamo su di lui - >>. Jaber Ibnu Abdillah disse: << Allora noi ci disponemmo in file ed il Profeta Muhammad ( pbsl ) pregò su di lui rimanendo con noi indietro nelle file >>. In un altro racconto, il Profeta Muhammad ( pbsl ) disse : << Un vostro fratello è morto, alzatevi e pregate su di lui >>.
La preghiera su di un morto è in definitiva una supplica ed una misericordia i cui benefici vanno sia al morto che ai vivi, e questa è la ragione per cui il Profeta Muhammad ( pbsl ) pregò su Al-Najashi.
Ciò collima con il punto di vista degli Shafi'iti e degli Hanbaliti.
     E' sbagliato dire che il Profeta ( pbsl ) pregò su Al-Najashi perché nessun altro lo fece,dal momento che l'Hadith non stabilisce che nessuno aveva pregato su di lui. In realtà gli Hadith stabiliscono che la ragione della preghiera risiedeva nel fatto che egli era " un uomo giusto " e non per altro.
     E' inoltre corretto pregare su qualcuno su cui già altri abbiano pregato. In un Hadith autentico narrato da Yazeed Ibnu Thabit,il fratello di Zaid,egli disse:<<Andammo con il Profeta Muhammad (pbsl) e quando passammo per Al-Baqee' ( il cimitero ) notammo che una nuova fossa era stata scavata e qualcuno seppellito. Il Profeta ( pbsl ) chiese chi fosse.Gli fu detto:una musulmana chiamata così e così. Il Profeta ( pbsl ) la riconobbe e disse : - Perché non mi avete informato della sua morte ?-  Dissero : O Messaggero di Allah, stavi riposando e digiunando e non volevamo recarti fastidio. Egli ( pbsl ) disse: - Non ripetete ciò un'altra volta. Se uno muore mentre io sono in mezzo a voi, dovete informarmi, perché la mia preghiera su di lui è misericordia - Quindi egli ( pbsl ) si avvicinò alla fossa, noi ci allineammo dietro di lui ed egli fece quattro Takbir ( cioè effettuò la preghiera della Janaza ) >> .
     Dunque, il Profeta Muhammad ( pbsl ) ripetè la preghiera su di una musulmana su cui già avevano pregato ed era stata sepolta.
     In conclusione, secondo il nostro punto di vista è ammissibile pregare la Janaza in assenza a meno che questa non diventi un'abitudine consueta, nel qual caso ciò diverrebbe inaccettabile. Ciò perché la
Umma musulmana non ha mai pregato su qualunque persona assente che se ne era andata,piuttosto lo ha fatto quando la persona era di un certo status e rispetto agli occhi dei musulmani, come nel caso di Al-Najashi, il quale aveva aiutato e protetto i musulmani, e la donna di colore che era solita pulire la Moschea del Profeta Muhammad ( pbsl ) .
     Infine, desideriamo rammentare a tutti i fratelli e alle sorelle che questo rimane un tema controverso e quindi ci asteniamo dal criticare chiunque desideri scegliere un punto di vista o un'altro.



Per gentile concessione delle Edizioni Al-Hikma, Imperia

09/01/11

Da'wa e Questioni islamiche


Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca

Fatwa 1

Domanda )  Possono gli stimati studiosi, membri del CEFR, darci la loro fatwa se sia permesso a un musulmano stabilirsi e risiedere permanentemente in paesi non-musulmani.
Vi saremmo grati se la risposta si basasse su  prove tratte dal Sacro Corano, dalla Sunna del Profeta ( pbsl ) e dalle enunciazioni di studiosi e sapienti.

Risposta )   La questione della residenza permanente di un musulmano in paesi non-musulmani è uno di quei temi che sono stati a lungo discussi.
Abbiamo sentito opinioni e punti di vista piuttosto ristretti che invitano tutti i musulmani a lasciare questi paesi immediatamente, basandosi su un Hadith che decreta il rinnegamento di tutti quei musulmani che vivono tra i non-musulmani ( Associatori ), il significato e il grado di autenticità del quale sarà discusso più oltre. Comunque,resta il fatto che queste vedute hanno causato grandi difficoltà e inconvenienti per molti musulmani.
     La nostra opinione è che un musulmano non deve mai vivere in mezzo a non-musulmani se questo compromette o perfino comporta l'abbandono della sua identità islamica, a meno che questo individuo sia completamente oppresso e non abbia altra possibilità di scelta. La ragione di questo si basa sul fatto che un musulmano sia o meno in grado di proteggere se stesso, la sua religione e coloro per i quali è responsabile, cioè la propria moglie e i figli. Inoltre, se l'ambiente in cui il musulmano si trova minaccia la sua vita, la sua religione e coloro per i quali è responsabile, deve emigrare verso luoghi che non pongano tali minacce, poiché è illegale per lui rimanere in un simile ambiente.
     Allah l'Altissimo dice nel Sacro Corano :

         Gli angeli , quando prenderanno l'anima di coloro che furono ingiusti nei loro stessi confronti , diranno:
         << Qual era la vostra condizione ? >>. Risponderanno : << Siamo stati oppressi sulla terra >>. [ Allora gli angeli ] diranno : << La terra di Allah non era abbastanza vasta per permettervi di emigrare ? >> 
         Ecco coloro che avranno l'Inferno per dimora. Qual tristo rifugio. Eccezion fatta per gli oppressi , uomini , donne e bambini sprovvisti di ogni mezzo , che non hanno trovato via alcuna ; forse a questi Allah perdonerà. Allah è indulgente , perdonatore. Chi emigra per la causa di Allah troverà sulla terra molti rifugi ampi e spaziosi. Chi abbandona la sua casa come emigrante verso Allah e il Suo Messaggero ,ed è colto dalla morte , avrà presso Allah la ricompensa sua . Allah è perdonatore , misericordioso.
         [ Corano , IV , 97 - 100 ]
    
     Questo versetto afferma chiaramente che è un'ingiustizia accettare di vivere nelle condizioni di umiliazione, se si ha la possibilità di spostarsi verso un'altro luogo che offre libertà, sicurezza e i mezzi per una vita dignitosa. L'unico gruppo di persone esente da questo giudizio sono quelli che non hanno nessun potere o mezzo per decidere su tali argomenti. Quindi, una emigrazione è corretta,di fatto obbligatoria, se la nuova destinazione concede al musulmano maggiori mezzi per praticare la propria religione rispetto alla terra d'origine. L'emigrazione dei musulmani della Mecca più deboli verso l'Abissinia ( Al Habasha ) con il permesso del Profeta ( pbsl ), è un esempio appropriato. A quei musulmani fu detto di emigrare da un ambiente di miscredenza e ingiustizia verso un'altra terra non-musulmana,la quale offriva a coloro che vi risiedevano giustizia e sicurezza. I musulmani vissero tra i cristiani i quali li trattarono bene, inoltre furono in grado di preservare la loro religione e di salvare le proprie vite, finché giunse il giorno in cui Allah l'Altissimo supportò il Suo Profeta ( pbsl ) e diede ai musulmani la vittoria contro i nemici dell'Islam. Solo allora quei musulmani emigrarono a Medina, e,quando lo fecero, fu in virtù della loro propria volontà e non per ordine del Profeta ( pbsl ).
     Inoltre, il tema in questione consiste sia nel mantenere la propria religione che nel proteggersi dalla morte, dall'ingiustizia e dall'oppressione. E' lecito per chiunque trovare un rifugio sicuro in paesi non-musulmani, sull'esempio di quei primi musulmani che emigrarono in Abissinia.
     Per quanto riguarda l'Hadith citato da quanti adottano vedute molto ristrette in proposito, è quello riportato da Jareer Ibn Abdillah Al-Bojali, il quale afferma : << Il Messaggero di Allah ( pbsl ) mandò una  delegazione armata alla tribù di Khulth'um. Alcuni membri della tribù trovarono salvezza nel compiere la prostrazione rituale ( sujud ). Comunque, la delegazione li uccise rapidamente lo stesso. Quando il Profeta ( pbsl ) ebbe notizia dell'accaduto ordinò alle loro famiglie di pagare metà del prezzo di sangue per le vittime e disse : Io rinnego tutti i musulmani che vivono insieme agli Associatori. I suoi compagni domandarono : Perché tutto ciò, o Messaggero di Allah ? Egli rispose : Non puoi distinguere il musulmano dal non-musulmano >>.
     Questo è un falso Hadith (1) .
Comunque, anche se fosse effettivamente provato che tale affermazione è stata pronunciata dal Profeta ( pbsl ), il contesto in cui ciò fosse avvenuto spiegherebbe il giudizio dato dal Profeta ( pbsl ) stesso ; se cioè quelle persone che abbracciarono l'Islam decisero di rimanere in quella tribù non-musulmana piuttosto che emigrare nella terra dell'Islam, quando si scatenò la battaglia tra i musulmani e quella tribù, gli armati non poterono distinguere tra chi fosse musulmano
e chi no. Inoltre, il rinnegamento dichiarato dal Profeta ( pbsl ) riguardo a quelle persone è dovuto al
fatto che, se furono uccisi, è semplicemente perché non fu possibile distinguerli dai non-musulmani, e le truppe non fecero nulla di sbagliato. Questa situazione non esiste nel tempo presente,e a maggior ragione applicare tale Hadith sarebbe del tutto improprio. E' inoltre una grave distorsione della corretta interpretazione usare una parte di un Hadith piuttosto che menzionarlo per intero ed apprezzarne i significati e le implicazioni nella loro completezza.

Chiediamo ad Allah Onnipotente di guidarci sulla strada della verità e della perfezione.


Fatwa 2

Domanda )  Potrebbero i membri del CEFR commentare e spiegare il tema del " Gruppo che si salva " ( Al-Firqa Al-Najiya )  menzionato in un Hadith del Profeta Muhammad ( pbsl ) , poiché alcuni musulmani hanno dichiarato di essere loro stessi tale gruppo e che tutti gli altri musulmani sono destinati al fallimento finale.

Risposta )  L'Hadith in questione è quello narrato da Ma'awiyah Ibn Abi Sufyan, il quale riferisce che il Messaggero di Allah ( pbsl ) disse : << La Gente del Libro si è divisa nelle loro religioni in settantadue gruppi e questa nazione ( Umma ) si dividerà in settantatre gruppi, ognuno dei quali è destinato al fuoco dell'inferno tranne uno,che è il Gruppo ( Al-Jama'ah )(2). Altri compagni, hanno narrato altri Hadith dallo stesso significato ma diversi nell'uso di alcuni termini. Alcuni non menzionano la frase << ognuno dei quali è destinato al fuoco dell'inferno tranne uno >>.
     Gli studiosi di Hadith non sono concordi sull'autenticità di questo Hadith, ed il nostro responso in  merito, per coloro che lo considerano autentico, è il seguente: l'Hadith stabilisce il numero di gruppi in cui si dividerà questa nazione, ma non specifica o nomina nessuno di quei gruppi.
Il Profeta ( pbsl ) ha chiaramente dichiarato che tutti quei gruppi appartengono alla sua nazione, come se egli desiderasse mettere in guardia la sua nazione dalle divisioni interne e
tenersi aggrappato alla Jama'ah, da cui il suo avvertimento : << ognuno dei quali è nel fuoco dell'inferno>>.
E' importante capire che questo avvertimento ed altri simili in altri Hadith, derivano come
risultato del musulmano che ha commesso un peccato, ma non implica che il musulmano debba rimanere nel fuoco dell'inferno per l'eternità come accade ai miscredenti. Piuttosto, essi entrano nell'inferno come credenti peccatori e sono soggetti all'intercessione di un profeta, di un angelo o di un credente. Essi possono anche avere compiuto buone azioni o aver sofferto gravi prove nel corso della vita terrena, con il risultato di evitare la punizione dell'inferno. Dopo tutto, Allah l'Altissimo può scegliere di perdonarli e di garantire loro la sua pietà e benedizione, specialmente se quelle persone hanno sinceramente tentato di trovare il vero cammino ma hanno perduto la loro strada nello sforzo.
     E' importante notare in questo contesto che è totalmente errato attribuire l'avvertimento ralativo al fuoco dell'inferno ad un particolare gruppo di musulmani, poiché l'Hadith non cità nessun gruppo specifico. E' inoltre illecito definire un gruppo particolare come quello che si salverà nel Giorno del Giudizio.
L'implicazione del Hadith per i musulmani consiste nello stare in guardia da quelle vie o canali che
possano condurre a divisioni, differenze e conflitti che si sviluppano dall'interno.
I musulmani devono agire e comportarsi come fratelli l'uno con l'altro come decretato da Allah l'Altissimo e devono aspirare a perfezionare la propria religione sulla base del Sacro Corano e della Sunna, dovendo inoltre essere prodighi di buoni consigli per tutti i musulmani.
     E' proibito ( Haram ) a chiunque di usare questo Hadith come veicolo di conflitti e odio tra musulmani, poiché sia il Sacro Corano che la Sunna sono molto chiari riguardo alla fedeltà e all'amore per tutti i musulmani. Lasciare questo argomento innegabile e aggrapparsi a incomprensioni circa il sopracitato Hadith sarebbe una cosa estremamente pericolosa e illecita.
     Allah l'Altissimo dice nel Sacro Corano :

        Chi mai proferisce parola migliore di colui che invita ad Allah , compie il bene e dice :
           << Si , io sono uno dei Musulmani ? >>                                           
           [ Corano , XLI , 33 ]


Fatwa 3

Domanda )  Sono un giovane musulmano che è giunto in Germania come obbediente musulmano ed è rimasto tale per molti anni. Poi, ho deviato dalla retta via ed ho commesso adulterio molte volte con una fidanzata.
Ho continuato a scendere lungo la strada dell'immoralità  e dell'errore fino a consumare alcool. Poi, dall'inizio del mese di Ramadan, ho preso la decisione di pentirmi e di ritornare alla via approvata da Allah l'Altissimo. Fino ad ora, Allah mi ha aiutato a rimanere obbediente e Gli ho chiesto che il mio pentimento fosse puro e sincero.  Ora desidero purificarmi dalle oscenità alle quali mi sono abbandonato, e desidero solamente che un Califfo musulmano attui la punizione che Allah l'Altissimo ha decretato su di me, così che il mio corpo e la mia anima possano essere veramente purificate. Mi sento in colpa per aver commesso più volte adulterio e non so come purificarmi da questo peccato.

Risposta )   Lodiamo il tuo entusiasmo di tornare sul retto cammino e preghiamo affinché Allah accetti il tuo pentimento il quale,se Allah vuole,è sufficiente a purificarti dai tuoi peccati. Mantieni una ferma decisione a non tornare sui tuoi passi e Allah ti aiuterà a riuscirci e a prosperare. Comunque, la punizione non è un obbligo per te e basta che tu ti nasconda con il rifugio che Allah ti concede, così non raccontare a nessuno i tuoi peccati e rimani determinato a tener fede al tuo pentimento e al ritorno ad Allah  l'Altissimo.


Fatwa 4

Domanda )  Un ateo ha chiesto a un musulmano polacco recentemente convertito qual'è la punizione per chiunque abbandoni l'Islam (Al-Murtad ) , in base alla Shari'a islamica. Come dovrebbe rispondere, alla luce del senso comune secondo cui l'esecuzione in questo caso rappresenta una chiara violazione della libertà di credo  ed espressione ?

Risposta )   L'esecuzione di chiunque abbandoni l'Islam è responsabilità dello Stato e può essere decisa  solo da governi islamici. Le organizzazioni e istituzioni islamiche non possono emettere decisioni né applicarle. In ogni caso, un considerevole numero di nostri predecessori ( Salaf ) sono concordi nel dire che non tutti quelli che abbandonano l'Islam debbano essere giustiziati, ma piuttosto quelli che in pubblico dichiarano la loro azione e possono causare Fitna denigrando il nome di Allah l'Altissimo, il Suo Profeta( pbsl ) o i musulmani. La punizione dell'esecuzione in questo caso serve a proteggere e preservare l'intera nazione dal male che questo individuo indubbiamente porterebbe, e non si tratta di privar-
lo della sua libertà di credo e opinione. Effettivamente, commettendo un simile atto, l'individuo ha trasgredito violando i diritti di altre persone e dell'intera nazione, che viene prima dei diritti del singolo.
La legislazione moderna usa il termine di " Tradimento Supremo" per crimini simili all'atto di abbandonare l'Islam e quindi annunciarlo pubblicamente e condurre una campagna contro l'Islam e l'intera nazione.


Fatwa 5

Domanda )  E' obbligatorio per un musulmano seguire una particolare scuola del Fiqh ( Mathab ) e diventare quindi Hanafita, Shafi'ita, Hanbalita  o Malikita ? In caso positivo,  può uno scegliere liberamente quale scuola seguire ? E per quanto riguarda una donna sposata con un uomo che segue una scuola diversa, deve essa adeguarsi e seguire la scuola del marito ?

Risposta )   Seguire un particolare Mathab del Fiqh ( i quattro più famosi o altri ) non è obbligatorio dal punto di vista della Shari'a. In realtà, ogni materia non è obbligatoria a meno che non sia chiaramente espressa nel Sacro Corano o nella Sunna, ed Allah l'Altissimo e il Suo Profeta ( pbsl ) non ordinarono sicuramente di seguire l'Imam Abu Hanifa, Malik o qualunque altro. L'unico obbligo che riguarda ogni musulmano è quello di seguire il Sacro Corano e la Sunna che sono le uniche due fonti autentiche che non commettono errori o sviano. Qualunque altra fonte è soggetta a dibattito e discussione.
     In realtà, gli stessi Imam si dice abbiano avvisato i loro studenti di non imitarli. Comunque, è certo che chiunque possegga una conoscenza scarsa non segue un Mathab, piuttosto segue chi gli fornisce una Fatwa o sapere. Inoltre, un individuo che non ha raggiunto un livello di conoscenza che gli consenta di valutare e soppesare le prove delle prescrizioni e compararle fra di loro per trovare la più solida, non segue un Mathab. Questo poiché la scelta di un particolare Mathab implica il fatto che uno abbia comparato i suoi princìpi con i princìpi degli altri e sia giunto alla conclusione che esso è più solido degli altri. Solo uno studioso, con un grado di conoscenza utile alla comparazione tra le varie prescrizioni può fare tale scelta, mentre tutte gli altri seguono il Mathab del loro studioso. Così, ogniqualvolta si presenta una questione riguardo alla quale la gente non conosce le relative prescrizioni, lo studioso dirà loro cosa fare in base alla sua conoscenza ( se è un erudito ) o in base al suo Mathab se egli segue una particolare scuola. Chi gli ha posto la domanda deve quindi accettare il decreto di tale studioso, poiché Allah l'Altissmo dice nel Sacro Corano :

        Prima di te non inviammo che uomini da Noi ispirati. Chiedete alla gente della Scrittura , se non lo sapete.
           [ Corano, XVI ,  43 ]

    Il Profeta Muhammad ( pbsl ) ha inoltre stabilito in un Hadith riguardante alcune persone che si trovarono ad affrontare un problema : << Perché non hanno chiesto, se non sapevano? In realtà la cura per una persona ignorante sta nel domandare >> (3).
     Se un musulmano vive in un paese in cui tutti gli studiosi seguono un particolare Mathab,allora gli è consentito seguire il Mathab comune di quel paese, poiché in questo caso tutti seguirebbero il Mathab del loro studioso come detto più sopra.
     Comunque, non è giusto che uno diventi fanatico rispetto al suo Mathab e critichi gli altri. Uno può anche abbandonare il suo Mathab riguardo a certe materie, se appare chiaro che la posizione del suo Mathab è più debole, in termini di prove, rispetto a quella degli altri relativamente agli stessi argomenti.
Questo perché un musulmano deve sempre seguire la spiegazione più solida.
     L'Imam Abu Hanifa disse: << Questa è la nostra opinione, ma chiunque venga con un'opinione migliore, noi accetteremo la sua >>. L'Imam Malik affermò: << Ognuno può dire il vero o il falso tranne colui che giace in questa tomba ( e indicò la tomba del Profeta Muhammad [ pbsl ] ) >>.
     L'Imam Shafi'i una volta disse: << Se un Hadith è dimostrato essere corretto,allora conservatelo e scartate la mia opinione >>.
     Ogni musulmano è libero di scegliere qualsiasi Mathab,essendo convinto della sua maggiore solidità, e non è obbligatorio per il figlio seguire il padre o per la moglie seguire il marito a tale proposito.
Noi crediamo, specialmente per quanto riguarda i nuovi musulmani, che sia molto meglio che essi non seguano una particolare scuola del Fiqh, poiché ciò procurerebbe loro enormi difficoltà, mentre Allah ha decretato l'Islam religione della semplicità. E' sufficiente che essi siano ben guidati all'Islam ed alla  sua apertura e calore, e non ha senso condurli  alla strettezza e rigidità di una particolare Mathab.
     In conclusione, un nuovo musulmano non è obbligato a seguire una particolare Mathab,ma se lo fa per una ragione o l'altra, allora la moglie non è obbligata a seguire il Mathab del marito.


Fatwa 6

Domanda )  Se una sorella musulmana recentemente convertita trova grande difficoltà nell'indossare il velo, dobbiamo ordinarle di farlo senza preoccuparci delle conseguenze, anche se ciò potrebbe in definitiva distoglierla completamente dall'Islam ?

Risposta )   Dobbiamo convincere la sorella che coprire il suo capo è un obbligo religioso che è decretato da Allah l'Altissimo e dal Suo Messaggero ( pbsl ), e che trova consenso nell'intera Umma. Allah l'Altissimo dice nel Sacro Corano :

        E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare , dei loro ornamenti , se non quello che appare ; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti , ai loro padri , ai padri dei loro mariti , ai loro figli , ai figli dei loro mariti , ai loro fratelli , ai figli dai loro fratelli , ai figli delle loro sorelle , alle loro donne , alle schiave che possiedono , ai servi maschi che non hanno desiderio , ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne . E non battano i piedi sì da mostrare gli ornamenti che celano.
        Tornate pentiti ad Allah tutti quanti , o credenti , affinché possiate prosperare.
         [ Corano , XXIV , 31 ]

     Allah l'Altissimo afferma inoltre :

        O Profeta , di' alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei loro veli , così da essere riconosciute e non essere molestate. Allah è perdonatore , misericordioso .
        [ Corano , XXXIII , 59 ]

     Pertanto, Allah l'Altissimo ha decretato il pudore per la donna musulmana così che possa facilmente essere distinta da una non-musulmana e da una non obbediente. Il suo modo di vestire fornisce un chiaro segnale del suo essere una donna seria ed obbediente, il che è un deterrente per tutti quelli che possono avere una malattia nei loro cuori.
     Dobbiamo inoltre aiutare la sorella a trovare la compagnia di altre sorelle musulmane,così che possa seguirle ed essere aiutata da loro. E' inoltre essenziale trattare la sorella in maniera indulgente e gentile, piuttosto che in un modo rozzo e rigido, poiché Allah ama e benedice l'indulgenza e la gentilezza.
Nonostante il velo ( o Hijab ) sia un obbligo per tutte le sorelle musulmane, esso rimane un aspetto secondario della religione. Inoltre, se un atteggiamento rigido su questo argomento potrebbe in definitiva condurre la sorella a recedere dai maggiori princìpi dell'Islam, sarebbe assai poco saggio far sì che una persona lasci un principio fondamentale o un pilastro della religione per via di un aspetto secondario, non parliamo poi della religione nella sua interezza.
     Il Fiqh dell'equilibrio ci spinge, a volte, a trascurare un errore ( Munkar ) così che un peccato più
grande sia evitato. Questo è un principio ben noto ed approvato. Comunque, anche se in questo mo-
mento trascuriamo la questione, non dobbiamo desistere dall'esortare questa sorella a tornare sulla via retta e giusta, pregando Allah l'Altissimo che la guidi e le riservi il miglior trattamento. Infine, nonostante questo sia innegabilmente Haram, rimane pur sempre un peccato minore, non della massima entità.
I peccati minori rimangono materia che può essere trascurata mentre quelli maggiori ( Kaba'ir ) non
possono essere trascurati o tralasciati. Allah l'Altissimo dice nel Sacro Corano :

        Se eviterete i peccati più gravi che vi sono stati proibiti, cancelleremo le altre colpe e vi faremo entrare con onore [ in Paradiso ] .
        [ Corano , IV , 31 ]


Per gentile concessione delle Edizioni Al-Hikma, Imperia


02/01/11

Fatwe

Raccomandazioni del CEFR emesse nella Seconda e Terza Seduta    

La Dichiarazione Finale della Seconda Seduta ordinaria del Consiglio che si è tenuta a Dublino,
contiene una serie di raccomandazioni e consigli che riguardano i musulmani in Occidente. Questi sono stati reiterati nella Dichiarazione Finale della Terza Seduta ordinaria che si è svolta a Colonia.
     Riportiamo di seguito il testo di tali raccomandazioni :

      Il Consiglio coglie questa opportunità per confermare a tutti i musulmani le sue indicazioni emesse nel corso della seduta precedente e aggiunge le seguenti raccomandazioni :

·        Preservare il loro carattere e la loro identità islamica conformandosi alle leggi del loro Signore nei termini di ciò che Egli l'Onnipotente ha ordinato o proibito, e di ciò che Egli ha consentito e vietato, in relazione alle pratiche di adorazione, commercio, educazione, cibo e bevande, relazioni sociali e familiari, buone maniere con il prossimo.

·        Il Consiglio incoraggia la comunità islamica in Europa ad esercitare ogni possibile sforzo per ottenere il riconoscimento dell'Islam. I musulmani sono inoltre esortati a conseguire i propri diritti per impostare le loro vite in accordo con la propria fede. Proprio per questa ragione,incalziamo i musulmani in Occidente affinché stabiliscano corpi giuridici che si prendano cura del loro status e delle questioni religiose. In ogni caso, comunque, occorre tenere nel dovuto rispetto la leggi e le regole delle nazioni europee che li ospitano.

·        Il Consiglio raccomanda ai musulmani di mantenere solido il proprio legame con il Sacro Corano e la Sunna, così come riguardo al consenso generale in ogni aspetto della loro vita. Occorre prestare un'attenzione cosciente sia al  Corano che ai testi Profetici, i quali rendono obbligatorio ai musulmani il rispetto e l'osservazione degli accordi che consentono loro di entrare nei paesi europei, così come Allah l'Altissimo dice :

        [...]  Rispettate il patto, ché in verità vi sarà chiesto di darne conto. 
           [ Corano, XVII, 34 ]


Accordi e promesse che non devono mai essere infranti 

·        La convinzione che le vite e le proprietà dei non-musulmani sono Haram ( sacre )e che inoltre non si debba abusarne o danneggiarle.

·        Le leggi e le regole dei paesi ospitanti devono essere rispettate dal momento che tali paesi di fatto garantiscono protezione, sicurezza e sostegno a tutti quelli che vivono sotto il loro ombrello protettivo.
Allah l'Altissimo dice :

        Quale altro compenso del bene se non il bene ?
           [ Corano, LV, 60 ]

·        I musulmani non devono, in nessun caso, abusare del sistema assistenziale, né richiedere benefici per i quali non hanno titoli specifici.

·        Ai musulmani si consiglia di fare del proprio meglio per far crescere i propri figli in ambiente islamico istituendo scuole islamiche, centri culturali e ricreativi dove i giovani possano incontrarsi e dove far crescere il loro carattere e la loro personalità in modo corretto.

·        Ai musulmani si consiglia di mantenersi saldamente legati ad Allah e di mostrare rispetto e tolleranza nei confronti degli altri. Comunque, ovunque vi sia un argomento di disputa, occorre sempre esercitare una corretta comprensione, moderazione ed autocontrollo.

·        L'adesione fanatica ad un'opinione e il rifiuto totale del punto di vista altrui nuocciono alla causa
dell'Islam e danno un'immagine dei musulmani come individui che non sono in grado di condurre un dialogo costruttivo.Ciò contribuisce inoltre alla deformazione dell'immagine autentica dei musulmani e fornisce un pretesto agli altri per attaccare l'Islam da ogni parte, fomenta il loro odio, accresce e rinforza i loro pregiudizi.


Principali risoluzioni emesse dal CEFR durante la Terza Seduta ordinaria


1 - Il ruolo dei mesi lunari, specialmente quello di Ramadan per i benefici del digiuno e di quello di Shawwal per la rottura del digiuno, nonché il ruolo dell'Astronomia a tal proposito.

     Il Consiglio, dopo un esame degli scritti anteriori e avendo dibattuto a lungo e nel dettaglio, ha raggiunto la seguente risoluzione:

     L'inizio di Ramadan e di Shawwal è fissato come risultato dell'osservazione, sia a occhio nudo che  per mezzo di strumenti, quando avvenga in qualsiasi paese islamico con mezzi chiari e sicuri, sulla base del detto profetico nell' hadith autentico: << Quando vedete la falce di luna iniziate il vostro digiuno e quando la vedete di nuovo interrompete il vostro digiuno >>, e ancora  << Digiunate e cessate di farlo quando vedete la falce di luna >>. Questo a condizione che i calcoli astronomici sicuri non contraddicano la possibilità di qualche avvistamento in qualunque paese. Se questi calcoli escludono la possibilità di avvistamento, comunque, l'avvistamento di alcuni soggetti viene rifiutato in quanto considerato
come errore umano, immaginazione o perfino affermazione non veritiera. Inoltre, l'apporto testimoniale di singoli individui reca sempre i crismi dell'imperfezione, mentre i calcoli astronomici sono sicuri e inequivocabili, e gli studiosi hanno concordato che ciò che è imperfetto non può paragonarsi o sostituire ciò che è sicuro e certo.

     Il Consiglio afferma anche che quando si parla di calcoli astronomici, non intende assolutamente riferirsi alle pratiche astrologiche proibite né ai numerosi calendari diffusi ovunque nei paesi islamici, come molti possono credere. Piuttosto,intendiamo per calcoli astronomici,il frutto della moderna scienza astronomica costruita su basi aritmetiche e scientifiche certe, che ha registrato enormi passi avanti e ha consentito all'uomo di raggiungere la luna ed altri pianeti, scienza nella quale gli scienziati musulmani di tutto il mondo eccelsero.

2 - Le decisioni legali relative alla carne ed al pollame venduti da non-musulmani in Europa .

     Il Consiglio ha affrontato a lungo questo argomento essendo consapevole che è materia di grande interesse e discussione tra i musulmani. Il Consiglio ha concluso che è necessario per i musulmani attenersi alle condizioni prescritte per la macellazione in base alla Shari'a islamica, così da compiacere il loro Signore, proteggere la loro identità da forme di compromesso o minacce esterne nonché proteggersi dal consumo di ciò che è per loro illecito e proibito.
     Avendo esaminato i vari metodi di macellazione, molti dei quali contengono atti illegali che provocano la morte prematura di una gran parte di animali, in particolar modo pollame, il Consiglio ha sancito l'illiceità di consumare pollame e carne bovina, mentre la carne di agnello, pecora e vitello è consentita poiché il metodo di macellazione di questi animali in molti paesi non contraddice i metodi prescritti dalla Shari'a islamica. Il Consiglio raccomanda inoltre a tutti i musulmani di istituire strutture per la macellazione, in modo da adempiere a questo bisogno tutelando al contempo la loro identità religiosa e culturale. Il Consiglio inoltre richiama i governi occidentali  a riconoscere quegli aspetti religiosi  dei musulmani, incluso il consentire loro la macellazione in base alla Shari'a islamica, simile ad altre comunità e gruppi religiosi come, ad esempio, gli Ebrei. Il Consiglio inoltre invita i paesi islamici a importare carne macellata secondo i principi della Shari'a dietro la supervisione e la gestione da parte di fidati centri culturali islamici in Occidente.


3 - L'associazione tra le preghiere del Maghreb e dell'Isha'a dovuta all'entrata tardiva dell'Isha'a o alla sparizione dei suoi segni legali in alcuni paesi .

     Il Consiglio ha concluso che è permesso associare queste due preghiere in Europa durante l'estate quando l'Isha'a entra intorno a mezzanotte, o i segni dell'Isha'a scompaiono completamente, affinché i musulmani non incontrino difficoltà da cui erano stati sollevati in virtù del Sacro Corano. Questo permesso si deve anche all'hadith di Ibn Abbas nella raccolta del Sahih Muslim : << Il Profeta ( pbsl ) associava le preghiere del Dhohr e dell'Asr e quelle del Maghreb e dell'Isha'a quando non si trovava in uno stato di pericolo e quando non pioveva. Fu chiesto a Ibn Abbas: perché faceva ciò? Egli rispose: il Profeta ( pbsl ) voleva togliere le difficoltà dalla sua Umma >>.
     Analogamente, è consentito ai musulmani di associare le preghiere del Dhohr e Asr in questi paesi  durante l'inverno quando il giorno è molto corto e diventa difficile per gli impiegati effettuare ogni preghiera nel suo tempo esatto. Il Consiglio,comunque,diffida i musulmani dall'associare le citate preghiere in assenza di una reale necessità e dal fare di tale concessione un'abitudine.


4 - Effettuare la preghiera del Venerdì prima dell'entrata del Dhohr ( zawal ) o dopo l'entrata dell'Asr.

    Il Consiglio ha concluso che il tempo corretto per la preghiera del Venerdì debba essere dopo l'entrata del Dhohr ( zawal ) e prima dell'Asr, ed è compito degli Imam dirimere le eventuali controversie laddove possibile. Comunque, se tale disposizione dovesse contraddire le circostanze in cui si trovano alcuni musulmani in certe aree geografiche o in determinati momenti, è accettabile attenersi all'opinione della scuola Hanbalita  la quale afferma che la preghiera del Venerdì può essere effettuata prima del
Dhohr ( zawal ). In alternativa, si può considerare l'opinione della scuola Malikita, secondo cui la preghiera del Venerdì può essere effettuata nel tempo dell'Asr, in caso vi siano difficoltà a compierla nel suo tempo corretto.

5 - La raccolta e la distribuzione della Zakat da parte delle varie organizzazioni caritatevoli.

     Il Consiglio ha esaminato tale materia e ha concluso che è consentito alle organizzazioni caritatevoli raccogliere la Zakat da coloro che la versano e distribuirla alle otto categorie previste, o perlomeno a quelle che si hanno a disposizione. Ciò è messo in evidenza ulteriormente dalla necessità per i musulmani di organizzare la loro vita anche se fossero solo in tre, come citato nel Hadith : << Se siete tre in viaggio scegliete uno di voi come vostra guida >>. Inoltre, questa azione è un adempimento dell'ordine di Allah secondo il quale i musulmani devono cooperare in tutto quel che è buono e pio.
     L'azione di raccogliere e distribuire la Zakat rinforza uno dei maggiori pilastri dell'Islam, che non è limitato in nessun modo dalla presenza o assenza di un Califfo, secondo quanto affermato nel Sacro
Corano da Allah Onnipotente :

        Temete Allah per quello che potete, ascoltate, obbedite e siate generosi: ciò è un bene per voi stessi.
           [ Corano, XLIV, 16 ]

     E ancora nell'Hadith : << Se vi ordino di fare qualcosa, fate il massimo che è possibile >>. Inoltre, se non ci riteniamo in grado di ristabilire il Califfato perché ci sforziamo di compiere altri obblighi e doveri, noi dobbiamo fare così come insegnatoci da Allah l'Onnipotente e dal Suo Profeta ( pbsl ), poiché è importante rendersi conto che essere sollevati da qualche difficoltà non significa essere esentati da tutti gli impegni.
     E' altresì significativo notare che i musulmani, durante il periodo meccano, erano obbligati a pagare la Zakat, come testimoniano vari versetti nelle sure meccane del Sacro Corano, nonostante il fatto che lo Stato Islamico di Medina dovesse ancora essere fondato ( l'importo preciso e la misura della Zakat come noi oggi la conosciamo venne stabilita e decretata a Medina ).



Per gentile concessione delle Edizioni Al-Hikma, Imperia






I Membri del Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca


·        Professor Yusuf Al-Qaradawi, Presidente del CEFR ( Egitto, Qatar )

·        Giudice Sheikh Faisal Maulawi, Vice Presidente CEFR ( Libano )

·        Sheikh Abdullah Ibn Yusuf Al-Judai , Segretario Generale ( Regno Unito )

·        Sheikh Abdul-Rahim Al-Taweel ( Spagna )

·        Giudice Sheikh Abdullah Ibn Ali Salem ( Mauritania )

·        Sheikh Dr. Abdullah Ibn Bayya ( Arabia Saudita )

·        Sheikh Dr. Ahmad Jaballah ( Francia )

·        Sheikh Dr. Ahmed Ali al-Imam ( Sudan )

·        Sheikh Ahmed Al-Rawi ( Regno Unito )

·        Sheikh Al-Arabi Al- Bichri ( Francia )

·        Sheikh Hasan Karabulout ( Germania )

·        Sheikh  Hussein Muhammed Halawa ( Irlanda )

·        Sheikh  Mufti Ismail Kashoulfi ( Regno Unito )

·        Sheikh  Dr. Issam Al-Bashir ( Sudan )

·        Sheikh  Mahboub-ul-Rahman ( Norvegia )

·        Sheikh  Mahmoud Mujaed Hasan ( Belgio )

·        Sheikh  Dr. Muhammed Al-Hawari ( Germania )

·        Sheikh  Dr. Muhammed Fouad Al-Barazi ( Danimarca )

·        Sheikh  Muhammed Khaleel Al-Mansour ( Emirati Arabi Uniti )

·        Sheikh  Dr. Muhammed Saeed Al-Badinjki ( Regno Unito )

·        Sheikh  Mufti  Mustafa Alic Haci ( Bulgaria )

·        Sheikh  Dr. Mustafa Ciric ( Bosnia )

·        Sheikh  Dr. Naser Ibn Abdullah Al-Mayman ( Arabia Saudita )

·        Sheikh  Nihad Abdul Quddous Ciftci ( Germania )

·        Sheikh  Ounis Qurqah ( Francia )

·        Sheikh  Rashid Al-Ghanouchi ( Regno Unito )

·        Sheikh  Sabri Idrees Coci ( Albania )

·        Sheikh  Dr. Suhaib Hasan Ahmed ( Regno Unito )

·        Sheikh  Tahar Mahdi ( Francia )

·        Sheikh  Yusf  Ibram ( Svizzera )



Per gentile concessione delle Edizioni Al-Hikma, Imperia

Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca

P r e f a z i o n e

     La lode appartiene ad Allah, Signore dei Mondi, pace e benedizioni sul Sigillo dei messaggeri e
profeti, la nostra Guida, Muhammad, sui suoi discendenti, i suoi compagni e chi lo ha seguito.

     E' un grande piacere per il Centro Culturale Islamico di Irlanda presentare al mondo islamico e alle
minoranze musulmane specie in Occidente, la prima collezione di Fatwe publicata dal Consiglio Euro-
peo per la Fatwa e la Ricerca. Da molto tempo si attendeva una simile pubblicazione per le importanti
e vitali disposizioni che recano soluzioni ai problemi di tutti i giorni, che i musulmani, soprattutto quelli
che vivono in Occidente, si trovano ad affrontare.

      Queste Fatwe sono frutto dello sforzo e della competenza di un gruppo di studiosi islamici guidati
dallo stimato Yusuf Al-Qaradawi, Presidente del Consiglio. Questi studiosi hanno lavorato basandosi
sul Libro di Allah, sulla Sunna del Profeta Muhammad ( pbsl ) così come su quanto lasciatoci dai buo-
ni predecessori ( Salaf Al-Salih ). In aggiunta, altrettanto importante,i ricercatori hanno provato e spe-
rimentato le condizioni dei musulmani che vivono in Occidente. Pertanto, le Fatwe contenute in questo
primo volume sono state emesse basandosi sul Sacro Corano e sulla Sunna del Profeta ( pbsl ), come
pure gli sforzi e le opinioni degli studiosi, e sono il risultato del criterio di considerare il tempo, lo spa-
zio ed il luogo, come prescritto dall'Imam Ibnul Qayyim.

     Chiediamo ad Allah l'Altissimo di rendere questo lavoro una pubblicazione utile e di ricompensare
questi studiosi,  nell'interesse dell'Islam e dei musulmani, e di benedire sempre i loro sforzi.

La lode appartiene ad Allah, Signore dei Mondi.


Centro Culturale Islamico
Irlanda



N o t a   i n t r o d u t t i v a

a cura di Yusuf Al-Qaradawi

Presidente del Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca

       La lode appartiene solo ad Allah, Pace su tutti i messaggeri che Egli ha scelto e sul loro sigillo,
Muhammad, sui suoi discendenti, i suoi compagni e tutti coloro che li hanno seguiti e furono guidati.

       E' un dono generoso di Allah ai Musulmani il fatto che essi si siano svegliati dopo un lungo sonno
e siano sospinti da questa benedetta rinascita islamica che riguarda il mondo intero.Questa rinascita ha
come conseguenza i cuori rivitalizzati dalla fede,le menti illuminate dalla conoscenza, le anime rafforza-
te dal credo assoluto e guidate nelle abitudini e perfezionate dalla disciplina.
     Gli effetti di questa rinascita non si sono fermati ai confini del Mondo Islamico,  poiché la sua luce
ha raggiunto tutte quei luoghi che ospitano comunità e minoranze islamiche.Ciò è particolarmente vero
riguardo ai musulmani che vivono in Occidente, specialmente in Europa,dove milioni di autoctoni vive-
vano in un isolamento pressochè totale dalla loro Umma Islamica, molti in condizioni repressive dietro
la Cortina di Ferro sotto il dominio del Comunismo.
    Molti tra quelli della prima ondata di emigranti che lasciarono le loro terre native musulmane in cer-
ca di una vita migliore, più facile e confortevole, hanno perduto la loro strada e si sono completamen-
te dissolti nelle società di nuova adozione.
     L'emigrazione in seguito divenne molto più consistente e il numero di nuovi arrivati sulle sponde oc-
cidentali aumentò considerevolmente, per una serie di diverse ragioni. Alcuni vennero in cerca di pro-
tezione e di sicuro rifugio dall'oppressione nelle loro patrie. Altri vennero in cerca di sapere e titoli ac-
cademici, altri ancora intravidero possibilità d'impiego.Tutto questo fece sì che il numero complessivo
di musulmani che vivono in Europa, sia autoctoni che immigrati, raggiungesse i 50 milioni di unità.
Pertanto, non deve sorprendere il fatto che gli effetti di questa rinascita islamica alla fine siano arrivati
alle soglie di casa loro, così come è stato per i loro fratelli e sorelle nel Mondo Islamico.Questo ha fat-
to recuperare loro l'orgoglio dell'identità islamica, li ha resi consapevoli di essere parte integrale della
Umma Islamica e capire di essere davvero dei seguaci del Profeta Muhammad ( pbsl ). Ciò ha avuto
un indubbio effetto sulla loro consapevolezza e comportamento e alla fine incominciarono a ritornare
alla loro Umma e al suo messaggio.
     In seguito, una parte di quelli che ebbero in dono menti illuminate, cuori puri e sincero entusiasmo,
incominciarono a radunarsi e cooperare al fine di elaborare quelle regole basilari di cui aveva bisogno
la comunità islamica per mantenere la propria identità e carattere senza isolarsi dal resto della società.
Così, vennero aperte moschee per l'adorazione, scuole per l'educazione e circoli per il tempo libero.
In aggiunta, vennero organizzati dei campeggi, si tennero conferenze, seminari e corsi, pubblicati libri e
distribuito materiale informativo, si tennero pubbliche adunanze e vennero assoldati a tempo pieno dei
soggetti particolarmente versati nella Dawa e nell'educazione.
     In tempi recenti, un numero di fratelli determinati decisero di completare la catena di regole di cui
la comunità islamica non può fare a meno ovunque si trovi. Inoltre, essi fondarono la Federazione del-
le Organizzazioni Islamiche in Europa, che fu utile nel rintracciare l'Istituto Europeo per gli Studi Uma-
nitari e Islamici in Francia, che, a sua volta, ha visto l'anno scorso la sua prima ondata di laureati e che
ha recentemente aperto una sede in Gran Bretagna.
     Inoltre, il Consiglio Europeo per La Fatwa e la Ricerca venne fondato sulla base di un numero di
studiosi stimati, i quali lavorano emettendo Fatwe e responsi in alcuni dei principali Centri Islamici in
Europa, insieme ad un certi numero di studiosi che vivono nel Mondo Islamico, ma portano con sé le
preoccupazioni ed ansietà dei loro colleghi musulmani in Europa, li visitano frequentemente e si rendo-
no conto delle loro condizioni di vita.
    L'obiettivo di questo Consiglio consiste nel promuovere una costante emissione di Fatwe in Europa
e nel prevenire controversie e conflitti intellettuali riguardo a quelle materie, laddove possibile. Nel suo
sforzo per raggiungere tale obiettivo userà i mezzi della consultazione, della ricerca associata così co-
me della Ijtihad collettiva, che è divenuta un obbligo e una necessità islamica. Esso ha inoltre sabilito
di divenire un'autorità religiosa riconosciuta davanti a governi locali e istituzioni private,autorità che rin-
forzerà senza dubbio le comunità islamiche locali.
     E' importante sottolineare che questo Consiglio non intende porsi in competizione con i principali
Consigli Islamici del Mondo Musulmano, come il Consiglio di Ricerca dell' Università di Al-Azhar, il
Consiglio per il Fiqh della Lega Islamica Mondiale o il Consiglio per il Fiqh dell'Organizzazione della
Conferenza Islamica. Nei fatti, esso aspira a diventare un elemento complementare di queste stimate
organizzazioni, specializzandosi nell'edizione critica di materiale concernente il " Fiqh delle Minoranze"
e dei Musulmani che vivono fuori del Mondo Islamico. Il Consiglio inoltre ricerca le ordinanze, le riso-
luzioni e gli studi di queste organizzazioni, da cui indubbiamente trarrà grande beneficio.
     I nostri studiosi, possa Allah concedere loro la Sua Misericordia, sono concordi nel ritenere che la
Fatwa cambia in ragione del tempo e del luogo, e quale maggior variazione di luogo se non la differen-
za tra Terra dell'Islam e qualsiasi altra terra? Ciò poiché chiunque viva in un paese islamico trova prin-
cipalmente supporto ed incoraggiamento nella pratica dell'Islam e si attiene ai suoi princìpi, mentre il
caso è completamente diverso per chiunque viva in una società non musulmana.
     Pertanto, il messaggio di questo Consiglio consiste nel recare naturalezza alla sua Fatwa per quei
musulmani, piuttosto che difficoltà e controversia, di rendere una buona immagine dell'Islam piuttosto
che cattive notizie e sfortuna, di includere la gente nel circolo dell'Islam piuttosto che escluderla e alie-
narla, perfino se essi non praticano nulla oltre le obbligazioni strettamente necessarie. Il Consiglio desi-
dera emettere una Fatwa che cerchi la naturalezza e il conforto, piuttosto che severità di norme in cer-
ca della salvezza, rifacendosi al precetto del Sufi At-Thawri:<< Il Fiqh si ha quando una persona di fi-
ducia offre una facilitazione nella Fatwa, quanto a difficoltà e severità; per chiunque ciò è ben fatto >>.
     L'importanza di fondare il Consiglio Europeo per la Ricerca e la Fatwa è stata inoltre accresciuta
dalla presenza di alcuni cosiddetti sedicenti studiosi,che si sono accreditati nel circolo degli studiosi ve-
ri e propri. Quei soggetti hanno ritenuto opportuno emettere le loro Fatwe che erano fuorvianti con il
risultato che molte persone hanno perduto la propria via. Alcune fatwe includevano la possibilità per i
musulmani di rubare nei paesi in cui essi risiedevano, nonostante questi paesi li avessero ricevuti, nutri-
ti ed avessero fornito loro rifugio sicuro e protezione. Queste Fatwe incoraggiarono i Musulmani a ru-
bare, contraffare, truffare e praticare tutto ciò che permettesse loro di trarre profitto da queste terre.
Perciò, alcuni Musulmani trovarono opportuno prendere cose che non avevano pagato, utilizzare ser-
vizi senza pagarne le tariffe, ricevere benefici a cui non avevano diritto, truffare qualsiasi persona con
cui avessero a che fare ed ingannare ovunque fosse possibile. Questi musulmani divennero una vergo-
gna per l'Islam e si sono comportati come gli Ebrei che decretarono che è lecito rubare ai non Ebrei e
furono descritti nel Sacro Corano, laddove si legge:

        Tra le genti della Scrittura ci sono alcuni che, se affidi loro un qintar, te lo rendono e altri che se affidi loro
           un denaro non te lo rendono finché tu non stia loro addosso per riaverlo. E ciò perché dicono :  << Non
           abbiamo obblighi verso i Gentili >>. E consapevolmente dicono menzogne contro Allah.
           [ Corano , III, 75 ]

     Alcune Fatwe hanno recato danno e vergogna all'Islam ed ai Musulmani ed hanno colpito notevol-
mente le comunità musulmane, trasmettendo l'immagine che i musulmani sono semplicemente dei cri-
minali di cui non ci si può fidare, che non hanno morale né disciplina, che non rispettano alcun contrat-
to o accordo. Questi soggetti sono le menti dell'ignoranza, così come descritto nel Hadith: << Essi e-
mettevano una Fatwa senza una conoscenza adeguata ed erano sviati e fecero perdere ad altri il loro
sentiero >>. Nella realtà, molte Fatwe ignoranti hanno condotto molti musulmani in prigione per crimi-
ni quali il furto, la truffa e vari altri reati.
     L' argomento più pericoloso di tutti , comunque, rimane la loro Fatwa che dei musulmani possono
uccidere delle persone del paese nel quale essi vivono in pace e sicurezza, che li aiutano e danno loro
del denaro se essi stessi si dichiarano disoccupati o in stato di necessità. A questo proposito, è utile ri-
cordare un versetto del Sacro Corano :

        Quale altro compenso del bene se non il bene ?
           [ Corano, LV, 60 ]

     Inoltre, è imperativo che questo Consiglio adempia al suo ruolo e dovere di guidare e correggere il
sentiero del progresso islamico in Occidente, per far tacere quelle voci vili ed ignoranti e per risolvere
quei problemi affrontati dai musulmani alla luce dell'originaria Shari'a islamica.
     Invito tutti i musulmani, in particolare quelli che sono conosciuti per la loro costante pratica del be-
ne, a supportare attivamente il Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca , così che possa adempie-
re al suo ruolo di servire l'Islam, di educare i musulmani e di preservare la loro identità islamica.

Allah dice la verità, è Lui che guida sulla retta via.




I n t r o d u z i o n e

Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca


Titolo, descrizione e sede

     " Il Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca " è una entità accademica, islamica, specializzata
ed indipendente costituita da un certo numero di studiosi.

      La sua sede attuale è nel Regno Unito.


La Conferenza Inaugurale

     La Conferenza Inaugurale del Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca si è tenuto a Londra il
21-22 Dhu-l-Qa'da 1417 H. ( 29-30 marzo 1997 ). All'incontro parteciparono più di 15 studiosi che
accolsero l'invito della Federazione delle Organizzazioni Islamiche in Europa. Questa conferenza vide
l'approvazione della Bozza di Costituzione del Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca.


Obiettivi

     Il Consiglio deve tentare di raggiungere i seguenti scopi e obiettivi :

1 - Ottenere una prossimità e raggruppare gli studiosi che vivono in Europa, e tentare di unificare le o-
      pinioni giuridiche tra di loro in relazione ai principali enunciati del Fiqh.

2 -  Emettere Fatwe collettive che vadano incontro alle esigenze dei musulmani in Europa, risolvano i
       loro problemi e regolino la loro interazione con le società europee, il tutto nell'ambito delle regole
       e degli obiettivi della Shari'a.

3 -  Pubblicare studi giuridici e ricerche, che risolvano quelle questioni che si impongono nel contesto
       europeo, secondo modalità che realizzino gli obiettivi della Shari'a e gli interessi dei Musulmani.

4 -  Guidare i Musulmani in Europa in generale e coloro i quali lavorano per l'Islam in particolare, dif-
       fondendo adeguati concetti islamici e importanti responsi legali.


Mezzi e metodi

1 -  Selezionare fugure specializzate nel Fiqh come membri del Consiglio, così che la fiducia nelle loro
      competenze diventi un metodo per realizzare gli scopi summenzionati.

2 -  Basarsi sulle autentiche ed appropriate risorse del Fiqh, particolarmente quelle che contano su
       prove ed attestazioni certe.

3 -  Far tesoro delle Fatwe e ricerche che siano già state emesse dai vari istituti del Fiqh e da altre is-
       tituzioni scientifiche e accademiche.

4 -  Produrre sforzi incessanti presso le autorità ufficiali dei paesi Europei affinché prendano coscienza
       e riconoscano ufficialmente il Consiglio, tengano presente il Consiglio stesso in materia di questio-
       ni giuridiche islamiche.

5 -  Tenere corsi di Shari'a islamica che qualifichino e abilitino studiosi e operatori nella Da'wa .

6 -  Organizzare seminari per discutere di varie tematiche inerenti al Fiqh.

7 -  Pubblicare informazioni e riviste di argomento giuridico.

   
Fonti e condizioni della Fatwa

     Nell'emettere una Fatwa, occorre osservare i seguenti elementi :

1 -  Le fonti della legislazione islamica riconosciute dalla maggioranza della Umma, le quali sono:
       il Corano, la Sunna, il Consenso ( Ijma'a ) e l'Analogia ( Qiyas ).

2 -  Le altre varie fonti della legislazione che non vengono interamente accettate come la preferenza
       ( Istihsan ), l'interesse pubblico ( Maslaha Mursala ), arginare i pretesti di chi commette un errore
       ( Sad Al-Tharai' ), la relatività ( Istishab ), gli usi e i costumi ( Urf ), la scuola dei Compagni del
       Profeta ( Mathab Sahabi ) e la legislazione di quelli che ci precedettero ( Sharu'man Qablana ),
       considerando le condizioni necessarie e le regole stabilite dai sapienti, specialmente se gli interessi
       della Umma venissero realizzati considerando tali fonti.


Il CERF basa i suoi metodi su :

1 -  Le quattro scuole del Fiqh ( Mathahib ) così come le altre scuole di sapienti del Fiqh ritenute una
       fonte di immensa ricchezza, da cui viene scelto tutto ciò che è supportato da prove evidenti e cor-
       rette in modo tale da ottenerne i benefici.

2 -  Nell'emettere una Fatwa, il Consiglio deve offrire la prova corretta a supporto e deve riferirsi alle
       fonti ufficiali e riconosciute insieme alla consapevolezza della situazione contingente,fornendo l'op-
       zione che non crei difficoltà o inconvenienti.

3 -  Gli scopi e gli obiettivi della Shari'a devono essere presi in considerazione, mentre le falsità illecite
       e le soluzioni disoneste che contraddicono le finalità della Shari'a devono essere sempre evitate.


Modi di emissione di una Fatwa

     Le Fatwe e le risoluzioni sono emesse a nome del Consiglio nel corso delle sue riunioni ordinarie e
straordinarie, in ragione di un consenso, o per assoluta maggioranza. Un membro che abbia obiezioni
o riserve sulla Fatwa, ha diritto a documentare la sua riserva sulla base della pratica consuetudinaria
dei consigli del Fiqh.
     Il Presidente e i membri del Consiglio non possono emettere Fatwe a nome del Consiglio stesso
senza l'approvazione della percentuale di membri del Consiglio stabilita per statuto. Comunque, ogni
membro può emettere una Fatwa a titolo personale senza menzionare il suo status all'interno del Con-
siglio né utilizzare carta intestata ufficiale del Consiglio.


Condizione di membro del Consiglio

     Lo statuto stabilisce che ogni membro debba possedere i seguenti requisiti :

1 -  Detenere un'adeguata qualifica a livello accademico nel campo della Shari'a,o aver frequentato gli
       incontri e i circoli di studiosi e successivamente aver ottenuto un diploma da quest'ultimi, nonché
       essere arabofono.

2 -  Avere una buona educazione e aderire ai precetti della Shari'a islamica.

3 -  Essere residente in Europa.

4 -  Essere competente in campo giurisprudenziale ( Fiqh ) nonché avere consapevolezza delle condi-
       zioni di attualità.

5 -  Ottenere l'approvazione della maggioranza assoluta dei membri.


     Lo statuto stabilisce inoltre che i membri del Consiglio possono scegliere un numero di studiosi che
non risiedono abitualmente in Europa ma che detengono ugualmente i requisiti di membro, per farli di-
ventare a loro volta membri, posto che la loro scelta venga approvata dalla maggioranza assoluta dei
membri. Questi nuovi membri non possono superare la quota del 25% dei membri totali del Consiglio
in un dato momento.

     Nello scegliere i membri del Consiglio, le rappresentanze dei Paesi europei con una significativa
presenza islamica, devono essere presi in considerazione così come i rappresentanti delle varie scuole
giuridiche ( mathahib ).

     Per l'approvazione della nomina di un nuovo membro, è necessaria la segnalazione di almeno tre
studiosi di chiara fiducia.


Riunioni periodiche del Consiglio

     Lo statuto prevede che il Consiglio si riunisca in seduta ordinaria una volta all'anno per discutere
degli studi e ricerche presentate in relazione ai vari argomenti che riguardano la comunità islamica in
Europa. Il Consiglio inoltre deve sforzarsi di rispondere ad ogni domanda che riceve e richiedere de-
liberazioni collettive.
     Lo statuto inoltre consente di avvalersi della competenza di vari soggetti, avendo consultato il Pre-
sidente, e richiedere la loro presenza alle sessioni nelle quali si discute delle materie di loro specializza-
zione, senza però avere diritto di voto.
     Da quando è stato fondato e alla data di questa pubblicazione, il CEFR si è riunito tre volte:

     Prima Seduta, Sarajevo ( Bosnia ), 24 - 26 Rabi' at-Thani 1418 H ( 28 - 30 agosto 1997 ).

     Questo incontro fu organizzato da Mustafa Ceric,Leader degli Studiosi Bosniaci.Il Consiglio rispo-
se a un certo numero di domande ed emise Fatwe, molte delle quali sono incluse in questo libro.

     Seconda Seduta, Dublino( Irlanda ),19 - 21 Jumada al-Akhira 1419 H ( 9 - 11 ottobre 1998 ).

     Organizzato da Al-Maktoum Charity Organisation nel Centro Culturale Islamico.

     Terza Seduta, Colonia ( Germania ), 4 - 7  Safar 1420 H ( 19 - 22 maggio 1999 ).

      Organizzato da Milli Gurus.

      Questi incontri  hanno visto deliberazioni in molti campi e argomenti di rilievo ed  interesse per le
comunità islamiche e i singoli individui in Europa, ed è stata data risposta a molti interrogativi, alcuni
dei quali sono presenti in questo volume.


Comitati per la Fatwa in Francia e Gran Bretagna

     A seguito della lunga vacanza del Consiglio ed in ragione del pesante carico di lavoro delle sedute,
desiderando rispondere al più alto numero possibile di domande ricevute, il Consiglio ha deciso, nella
Seconda Seduta, di costituire due Comitati per la Fatwa : uno in Francia e l'altro in Gran Bretagna.
Entrambi i Comitati hanno iniziato le loro rispettive attività a partire da quel preciso momento.

Solo Allah è colui che dona successo e sostegno.

Abdullah Ibn Yusuf al-Judai,
Consiglio Generale del CEFR


Per gentile concessione delle Edizioni Al-Hikma, Imperia